8 Marzo, Incontro in Biblioteca a Porotto con ” Stai zitta!” di Michela Murgia
Incontro, venerdì 8 Marzo alle 17, alla Biblioteca comunale Aldo Luppi di Porotto, del Gruppo di lettura “Pagine in libertà” con alcune rappresentanti del Gruppo di mobilitazione civica FareDiritti di Ferrara. Al centro dell’incontro la lettura e il confronto su alcune pagine e
temi del libro “Stai Zitta e altre nove frasi che non vogliamo più sentire” di Michela Murgia.
“Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo”, scrive Michela Murgia, “parlare è ancora considerata la più sovversiva” a sottolineare le difficoltà incontrate ancora oggi in più occasioni dalle donne nell’affermare il diritto ad esprimere il loro pensiero sulle cose che contano e sulle quali una tradizione culturale vetero-maschilista ritiene di avere il monopolio nel dibattito pubblico.
Il libro elenca una serie di frasi, che perpetuano stereotipi discriminanti nei confronti delle donne, e sottolinea come “Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male”.
Mettendo in luce ,nel corso della sua purtroppo breve attività letteraria e di femminismo militante, il potere delle parole, la scrittrice ha portato alla ribalta gli stereotipi nascosti nella lingua delle relazioni fra i generi, in opere di straordinaria forza polemica e in interventi pubblici di grande lucidità e verve combattiva, sempre in difesa dell’intelligenza e dei diritti delle donne.
Fra i romanzi di successo, indimenticabile per la forza narrativa, “Accabadora”, storia di un’antica tradizione sarda di eutanasia, acclamato vincitore dei Premi Campiello, Dessì e Mondello.
Per Michela Murgia, scomparsa nel 2023 all’età di cinquantuno anni , il potere delle parole nel trasmettere e costruire ideologia e cultura, crea trappole da cui le donne per prime devono liberarsi, vigilando sui modi apparentemente innocui con cui il linguaggio della tradizione patriarcale continua a mantenere in circolazione stereotipi sessisti. “Stai zitta,” come sottolineato dalle lettrici, che si sono confrontate alla Aldo Luppi, e che con questa lettura hanno voluto rendere omaggio, in occasione dell’8 marzo, alla grande intellettuale e scrittrice italiana contemporanea, svela con semplicità e immediatezza “il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo.”.