FareDiritti si racconta e incontra le lettrici e i lettori della Biblioteca di Porotto

Il nome di FareDiritti,  gruppo  fondato da 12 donne  nel giugno 2021 a Ferrara . fa riferimento ai diritti per le donne che il PNRR è impegnato a promuovere anche a Ferrara attraverso i progetti in corso finanziati dall’Unione europea che ha posto l’equità di genere fra gli obiettivi irrinunciabili del Piano. 

Imperfette, empatiche attive le fondatrici di  Fare diritti ieri sera in Biblioteca a Porotto per celebrare la Giornata internazionale della donna si presentano così prendendo punto dall’Elogio della imperfezione della scienziata Premio Nobel della Medicina Rita Levi Montalcini. L’imperfezione, per chi ne è consapevole, è la vera la molla della tensione a migliorarsi, e se non si aspira ad una leadership puramente  individuale,  serve anche l’empatia e tutto il lavoro necessario, da parte delle donne innanzitutto,ma sono ben accetti anche gli uomini, per smantellare i pregiudizi e le discriminazioni che impediscono ancora oggi, anche nelle nostre avanzatissime società, una vera parità di diritti. E’ la stessa scienziata a dirci,  portando come prova scientifica le sue ricerche sul cervello,che  non c’è nessuna differenza fra il cervello delle  donne e quello degli uomini e che per questo, come sostiene Linda Laura Sabbadini  Presidente Istat e chair del W 20, tenere fuori dalla sala di comando le donne oltre che essere una grandissima ingiustizia è anche una grandissima sciocchezza.

Fra le tante novità che il Covid ci ha fatto scoprire c’è anche il riconoscimento del ruolo determinante delle donne per uscire con meno traumi dalla pandemia: l’Unione europea di  Ursula von derLeyen ha detto chiaramente che per risalire la china serve la parita dei diritti in tutti i campi della società, come sostengono i movimenti femministi, come sostiene l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

E’ stato questo il click che ha acceso la lampadina nella testa di alcune donne ferraresi, professioniste della comunicazione, della cultura, della scuola,  della sanità, imprenditrici, molte anche attive nel volontariato sociale e culturale spingendole a mettersi insieme in un gruppo di mobilitazione civica, Fare Diritti per monitorare nei fatti e suggerire a chi è deputato a fare progetti di inclusione, quanti diritti e quali diritti in più rispetto all’oggi le donne a  Ferrara riusciranno ad avere grazie ai fondi del Pnrr. A partire dal lavoro per conseguire autonomia economica e indipendenza sociale e da una distribuzione più equa in famiglia delle attività di cura,come condizione di partenza per una società  fondata sull’uguaglianza dei diritti e dei doveri,  ma anche perché tutte le donne abbiano il tempo necessario per avere cura di sé e dedicarsi alla propria crescita culturale.

Dalia Bighinati

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