“Donne, economia e tratta di persone”.

Martedì 8 febbraio 2022: ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. (1)

La forza della cura è il tema della ottava giornata mondiale contro la tratta, giornata istituita nel 2015 da papa Francesco.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, scrive Articolo 21, le bambine e le donne rappresentano il 72 per cento delle vittime identificate della tratta. Non solo. I due terzi degli analfabeti del mondo sono donne, mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro, tra i 25 e i 54 anni, è pari al 90 per cento per gli uomini e poco meno di due terzi per le donne. Il 30 per cento delle giovani donne non studia, non lavora, non segue corsi di formazione.

Non corpi, ma persone”. 8 febbraio, Giornata mondiale contro la tratta -  Articolo21

Quanto basta, crediamo per tracciare una fotografia della disparità di diritti di cui soffrono le donne nel mondo rispetto agli uomini.

Sono dati alla base della condizione di inferiorità e di ingiustizia in cui vivono le donne “nelle nostre società, condizione di vulnerabilità che le espone maggiormente al rischio di violenza, tratta e sfruttamento”.

“Le donne, dice Suor Gabriella Bottani, coordinatrice della giornata.(2) Come riporta Articolo 21,  non sono da considerarsi vittime, ma agenti di cambiamento. È necessario quindi che si trasformi il modello socio-economico attuale che sta alla base della tratta, realizzando con urgenza un’economia della cura delle persone e della casa comune”. Questo il tema al centro l’anno scorso della settima giornata contro la tratta, un tema che puntava il dito  sul modello economico dominante odierno, come . una delle principali cause della tratta.

“La pandemia ha aumentato il business della tratta, le condizioni di vulnerabilità per le persone più a rischio e le disuguaglianze tra uomini e donne. Tutto questo va affrontato con coraggio. Noi donne, dunque, dobbiamo assumere un ruolo da protagoniste per promuovere un sistema economico nuovo, fondato sulla forza della cura. Con questa Giornata rifletteremo insieme per approfondire le cause della tratta ed individuare possibili cammini di liberazione. La violenza causata dallo sfruttamento può essere trasformata con gesti di cura e di solidarietà. Tutti siamo chiamati a custodire la dignità di ogni persona.”

(1)Martedì 8 febbraio è la giornata  in cui si celebra la memoria liturgica di Santa Bakhita, la schiava sudanese divenuta santa ( canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000) Nativa del Sudan, dove nasce nel 1869, viene rapita al’età di sette anni e venduta più volte sul mercato delle schiave. I suoi rapitori le danno il nome di Bakhita («fortunata»). Nel 1882 viene comprata a Kartum dal console Italiano Calisto Legnani che la affida alla famiglia di Augusto Michieli e diventa la bambinaia della figlia. Quando la famiglia Michieli si sposta sul Mar Rosso, Bakhita resta con la loro bambina presso le Suore Canossiane di Venezia. Qui ha la possibilità di conoscere la fede cristiana e, il 9 gennaio 1890, chiede il battesimo prendendo il nome di Giuseppina. Nel 1893, dopo un intenso cammino, decide di farsi suora canossiana per servire Dio che le aveva dato tante prove del suo amore.  ( Da Famiglia Cristiana)

 (2) Suor Gabriella Bottani è una suora comboniana che per anni è stata in missione in Brasile. Lavora da anni come coordinatrice di “Talitha Kum“, la Rete Internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone.

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